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Auto e Moto d’Epoca 2024 – La Terra delle Tradizioni
L’ACCOGLIENTE BOLOGNA, DAL PROFONDO DNA MOTORISTICO, HA DI NUOVO FATTO DA CORNICE A NUMEROSE CONTRATTAZIONI, CONFERENZE E, PERCHE’ NO, A MOSTRE DI GRANDE MANIFATTURA MECCANICA
Il capoluogo emiliano, nelle cui vie di stampo medievale sono nate la Maserati e la OSCA, ha ospitato Auto e Moto d’Epoca, la principale fiera in Europa di auto storiche, battuta tanto da acculturati mecenati internazionali, quanto da cacciatori di lamierati. Nel mezzo le grandi collezioni, i pezzi unici, le case ufficiali, anniversari imperdibili e piacevoli incontri con i volti noti, da assalire amichevolmente per una chiacchierata e un selfie da fare al volo. In un mondo delle quattro ruote, nebuloso come il cielo che ha sovrastato l’Emilia in quegli stessi giorni, Auto e Moto d’Epoca è stato uno spiraglio di luce, che con i suoi tanti padiglioni è stata pure una scusa per smaltire le cene a base di tortellini e lambrusco delle sere precedenti.
PICCOLA GRANDE FIAT
Il comitato di benvenuto ai visitatori di Auto e Moto d’Epoca è stato offerto dal Museo dell’Automobile di Torino, per gli amici MAUTO, che ha voluto raccontare i primi centoventicinque anni di attività della Fabbrica Italiana Automobili Torino, esponendo i modelli degli esordi, come la 3½ HP; la verve ingegneristica, rappresentata dalla Turbina del 1954; gli estremi assoluti, cioè 500 e Panda, molto pratiche e poco assetate; e la monumentale Mefistofele, una monoposto che raggiunse il record di velocità nel 1924, grazie al suo motorone a 6 cilindri dalla pazzesca cilindrata di oltre 20.000 cc. Chi mai, tra gli automobilisti casual di oggi, potrebbe associare il marchio FIAT a una tale bestia?
L’ACI SOGNA CINECITTA’
L’Automobile Club Italiano, ad Auto e Moto d’Epoca 2024, ha voluto festeggiare i 110 anni di Maserati, fondata proprio in questa città da bolognesi doc, mostrando Ghibli, A6 1500, 3500 GT e Mistral, insieme alla 250F del MAUTO, plurivittoriosa con Juan Manuel Fangio. Poco più in là il Tridente lascia lo spazio alla celluloide. La Triumph TR3 del film La Dolce Vita di Fellini, dopo numerosi passaggi di proprietà, ha avuto una seconda vita da attrice, grazie alla ricostruzione attraverso una simulazione immersiva in 3D. Tanti meritati flash dei fotografi pure per la Fiat 1500 Giardiniera di Anna Magnani; la Lancia Flaminia coupé di Marcello Mastroianni; la Lancia Aurelia firmata Vignale di Gina Lollobrigida, ora parte della collezione di Milano Classiche; e la Lancia Aurelia Spider, una delle due impegnate sul set del cult Il Sorpasso. Una roba degna della Via Veneto degli Anni ’60, grazie anche alla Citroen DS portata dall’AAVS e alla Lamborghini 350 GT del Museo Ferruccio Lamborghini.
L’OMBRA DEL TRIDENTE
Anche l’Automotoclub Storico Italiano, nel suo village ad Auto e Moto d’Epoca, non ha voluto far mancare la sua benevolenza al marchio modenese, dando così un posto d’onore alla 6C della collezione della famiglia Panini, scortata da Lancia Stratos, opera del recentemente scomparso Marcello Gandini, e Abarth 2000. La stessa Asi ha mostrato il genio futuristico che fu della carrozzeria Bertone, attraverso tre concept spaziali che hanno dell’incredibile ancora oggi: la Lamborghini Genesis, la Porsche Karisma e la Cadillac Villa, segni di come, tra gli Anni ’80 e 2000, il futuro sia stato immaginato ben diverso rispetto a come lo stiamo vedendo ora. Presso l’Asi Village hanno soggiornato vetture portate dalle più importanti gare di regolarità italiane con una selezione di vetture, pensiamo all’incredibile Iso Grifo A 3/C portata dalla Vernasca Silver Flag.
A COSA MI ISCRIVO?
Senza i registri storici, si sa, l’automobilismo d’epoca non andrebbe molto lontano, ed è per questo che Auto e Moto d’Epoca, fin dalle edizioni padovane, gli dedica interi padiglioni. Tutti insieme, sotto lo stesso tetto, abbiamo ritrovato tante anime del motorismo storico in Italia, come il Registro Autobianchi; il Registro Fiat Italiano; il CNO, tutto a stelle e strisce, insieme ad una Imperial del 1961 e ad una Pontiac Firebird V6 Turbo ex collezione Bulgari; il Fiat Ritmo Club Italia, con quella che fu la Ritmo di Enzo Ferrari; gli amanti dei turbo svedesi di Saabway, con una delle ultimissime 9.3 cabrio; il Registro Storico Zagato, assieme a Giulietta SZ; il Registro Internazionale Touring Superleggera, con una OSCA 1600 GT di Corrado Lopresto e un’altra barchetta ritrovata di recente dall’esperto Franco Ronchi; la Scuderia Jaguar Italia, con una regale Daimler 420; e tanti altri. Molte di queste vetture, grazie anche alla rivista Youngclassic, hanno transitato nel weekend negli spazi esterni, come le tante Thema, Fulvia e Delta, ma anche diverse giapponesi, tra cui una Datsun Fairlady, e una Fiat 125 in allestimento carro funebre.
IN CERCA DI AMMIRAZIONE
Auto e Moto d’Epoca è anche un modo per scoprire quelle collezioni, anche le meno conosciute, per le quali vale assolutamente la pena impiegare carburante, tempo e giorni di ferie dal lavoro. Oltre i già citati Mauto e Nicolis, sono accorsi insieme la Collezione Umberto Panini, grandi amanti della Maserati, con la concept Alfieri; i Musei Ferrari di Maranello e Modena; il Polo Storico Lamborghini, insieme ad una Diablo SE 30; la Collezione Righini, con diverse anteguerra; la Fondazione Marazzato, con un autocarro Lancia Beta 190 riportato all’antico splendore; la Fondazione Gino Macaluso, accompagnata da Aurelia e 300 SL; e il Museo Ducati.
CINQUANTENNE SEMPRE GIOVANE
Ad Auto e Moto d’Epoca le case trovano una qualche buona scusa per far girare il proprio business, facendo leva sull’effetto nostalgia che, ora come non mai, le classiche suscitano fra il pubblico. Difatti Alpine ha portato a Bologna la A 290, totalmente elettrica, ma il grosso dei presenti, anche giovanissimi, si è fiondato ad ammirare la ben più prestante, da autentica sportiva, Toyota Yaris GR, vicina alla Corolla degli Anni ‘70. Mercedes Benz, da poco orfana di Bruno Sacco, insegna l’arte della cabriolet, sfoggiando 300 SL, W124, W111 e la nuovissima CLC; tutto in contrasto con la maestria ultrartigianale di Morgan, rappresentata dal preparatore Romeo Ferraris. Volkswagen ha fatto festa per il mezzo secolo di vita della Golf, in compagnia di tutte le generazioni passate, partendo dalla capostipite disegnata da Giugiaro; più che un modello una certezza, che solca in un cielo, quello dell’automotive odierno, nebuloso quanto quello sopra il polo fieristico.
CHE BELLA L’EMILIA
Allo stand di Motor1, ad Auto e Moto d’Epoca 2024, si è celebrato il dodici cilindri, una delle massime e meno diffuse rappresentazioni della meccanica d’azione, che con le stringenti normative di oggi rischia di essere appannaggio solo di pochissimi costruttori. A parlarne al pubblico ci hanno pensato Lamborghini LM002, soprannominata Rambo Lambo; Maserati MC12; Bugatti EB110; Pagani Zonda e Bentley Continental GT; affiancate da due veterane della Formula 1: la Ferrari 312B del 1971 e la Dallara F192 del 1992, pure lei motorizzata da Maranello. Questi grandi nomi hanno fatto un figurone altresì da sole coi rispettivi stand, forti del carisma della Utopia di Horacio, della Stradale di Gianpaolo e della Grancabrio del tridente.
OCCASIONI UNICHE
Se c’è una cosa, più di tutte, che alimenta Auto e Moto d’Epoca è la compravendita, il commercio, la trattazione sulle classiche, vera cartina tornasole di come va il mondo del collezionismo. Anche stavolta, manco a dirlo, oltre alle tante supercar, sono quelle dagli Anni ’80 in poi i modelli che fanno aprire di più i portafogli, anche se ultimamente, già da qualche anno, a tante vetture, viene appiccicata una richiesta difficile da comprendere, ma cercando bene qualcosa di interessante per tasche non enormi lo si trova ancora. Per 7.900€ ci si poteva portare a casa una mia vecchia conoscenza, una Rover 820, con interni in pelle e spruzzini lavafari, appartenuta nientemeno che al cantante Mario Biondi. Per gli appassionati di ciclismo c’era a disposizione una Fiat Regata che ha preso parte al Giro d’Italia 1984 come auto di servizio, con dentro addirittura un berretto appartenuto a Moser. Presente l’unica Alfa 33 prodotta in variante cabrio, in attesa di adozione per 100.000 €. Tornando in tema di ex proprietari vip ci sono stati due deltoni molto speciali: una argento, appartenuta all’avvocato Agnelli; e un’altra dalla livrea unica, che è stata del calciatore Roberto Baggio, interamente rifatta per essere battuta ad un’asta benefica. Presso lo stand di RM Sotheby’s i visitatori hanno potuto ammirare la sfavillante Abarth 208 A firmata Boano.
AD ALTA QUOTA
Tra le tantissime Alfa a disposizione ha destato interesse un’Alfetta scudo stretto, perché impiegata nelle riprese del film Vallanzasca gli Angeli del Male, ma si sa ormai che le Alfa stanno volando molto in alto, forse pure troppo considerando la Giulia Nuova Super 1300 a quota 30.000 €. L’auto in vendita più pretenziosa di questa edizione 2024 di Auto e Moto d’Epoca è stata sicuramente una Rover 100: anch’essa appartenuta a Mario Biondi, nonostante i 60.000 km di percorrenza, messa a 9.000 €, decisamente folli per un modello poco memorabile, consideranto che con appena 1.000 € in più ci si poteva portare a casa la signorile Jaguar XJ6 in posa lì di fianco. Un brutto trend che, di sicuro, non potrà durare per sempre.
LARGO AI GIGANTI
La grande novità per quest’anno ad Auto e Moto d’Epoca è stata decisamente voluminosa: insieme alle auto dei club si sono esibiti dei pensionati di rilievo, ossia gli Iveco Turbostar, un campione del trasporto pesante su gomma per tanti anni, che ora stanno riscoprendo una seconda giovinezza come giocattolini da amatori. I loro padri Lancia, Fiat e OM sono stati dentro al calduccio, ospiti del Circolo Italiano Camion Storici, mentre l’autobotte 682 dell’Eni, orgoglio della Fondazione Marazzato, ha provveduto a rifornire la stazione di servizio vintage ricostruita negli spazi all’aperto, che con la Giulia SS ha ricreato una fotografia vivente degli Anni ’60.
BICILINDRICO E CACCIAVITE
Auto e Moto d’Epoca, oltre che agli infiniti ricambi, ha voluto riservare un intero padiglione ai mascalzoni delle due ruote. Stivali e giacche di pelle si sono sentite a loro agio tra Ducati, Guzzi, Honda e tante altre, persino il marchio Jawa, dalla Repubblica Ceca, ha avuto il suo bel palcoscenico. Se siete rimasti scioccati dai prezzi, specialmente da quello della sopracitata Rover 100 beh, sappiate che a Bologna si è potuto rimediare sulle riproduzioni in scala, sicuramente più pratiche da riporre a casa e senza far infuriare vostra moglie.
Auto e Moto d’Epoca è stata assolutamente una piacevole trasferta, dove il nervoso per la piaga della speculazione su tante vetture è stata serenamente mitigata dalla bellezza di veri pezzi di storia locale, la celebrazione della meccanica emiliana che il mondo ci può solo guardare ed omaggiare.