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Il Trofeo Renati seguito a bordo della 124 Sport di VitadiStile – il lato emotional
Salire su un’auto d’epoca non è cosa da tutti i giorni, seguire una gara di regolarità a bordo di una storica è un evento ancora più raro. Domenica 27 luglio sono salito sulla Fiat 124 Sport Coupe dopo averla vista ritratta in tutte le salse: a cofano aperto, in posa sulle strade della provincia e con la targa oro ASI fieramente esposta sul lunotto posteriore. Mai mi era capitato di entrare nell’abitacolo di un’automobile vecchia di quarant’anni: farlo in occasione del Trofeo Renati ha significato un’esperienza da ricordare.
Le strade della Val Trebbia sono uniche quanto la valle che le ospita. Una curva, un rettilineo a strapiombo sul fiume, un tornante nell’ombra della boscaglia: un armonioso intreccio che certo non stanca e rende la salita verso Ottone uno spettacolo. Una celebrazione della storia automobilistica e del territorio vissuta da un palcoscenico privilegiato come può essere il lato passeggero di una storica.
La piazza di Ottone ci ha riservato un variopinto carosello dove il rombo dei motori si è assopito per qualche istante lasciando spazio a discussioni e scambi di opinioni tra i vari partecipanti. Le auto in gara si sono lasciate ritrarre come star sul red carpet mentre un piccolo rinfresco ha consentito di recuperare qualche energia. Il controllo tempo ci regala altri istanti da ricordare.
Salutato Ottone decidiamo di prendere la via del Brallo per assistere a qualche passaggio. Google Maps ci tradisce ed imbocchiamo una stretta discesa che conduce a Ponte Organasco, un borgo che pare vivere in una dimensione a sé stante. A pochi metri dalla statale ci ritroviamo tra case di pietra e stretti viottoli…l’habitat meno adatto per una sportiva come la 124 Sport, certo, ma perfetto per una piccola tregua dai tornanti e dal calore dell’abitacolo.
Ritrovata la strada ci tuffiamo sull’asfalto in direzione Brallo. La 124 Sport pennella le curve senza alcuna sbavatura accompagnandoci al controllo tempo di Brallo di Pergola sito dinanzi al B&B Surus. Il locale spalanca le sue porte alla carovana riservando sorrisi e grande accoglienza a tutti i curiosi di passaggio. C’è tempo e spazio per immortalare i veicoli impegnati nel controllo tempo, in attesa del via. Un paio di battute, qualche risata e siamo pronti a ripartire. La destinazione? Marsaglia.
Seguiamo ancora una volta la corsa inserendoci tra un concorrente e l’altro: l’abitacolo della 124 Sport si scalda ma la debole brezza che filtra dal finestrino unita al sound del 1600 fanno dimenticare stanchezza e sudore. E’ anche questo il bello di una storica: il comfort non sarà quello di un’auto attuale ma ogni tragitto nasconde un’emozione sempre inedita.
Marsaglia ci accoglie quando il sole è già alto nel cielo. Il CVSP ha riservato ai concorrenti un ricco buffet al Nina, elegante locale del paese, con un’ampia balconata che offre un panorama a tutto tondo della valle. Quale migliore occasione per un buon bicchiere di Ortrugo? Nell’ampio piazzale si susseguono arrivi e partenze. La meta? Il Penice, cima che si raggiunge dopo una decina di chilometri ricchi di tornanti.
La boscaglia ci regala qualche sprazzo d’ombra e la fortuna di incrociare una «cugina» della 124 Sport Coupe. Davanti a noi ecco una 124 Spider il cui motore ruggisce nella boscaglia regalandoci un’eco celestiale.
A metà pomeriggio è giunto il momento di fare marcia indietro verso casa. Sono una cinquantina i chilometri che ci separano da Piacenza ma la 124 Sport non accusa il minimo segno di stanchezza: la discesa verso Rivergaro procede spedita. Salutiamo la valle ed una splendida giornata mentre le colline cedono il passo ai campi coltivati baciati dal sole.
Mai avevo fatto così tanta strada a bordo di una storica, mai avevo seguito così da vicino una gara di regolarità. Un momento da incorniciare: spero solo possa essere l’inizio di una lunga serie…
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