Auto
James Dean e Little Bastard: la Porsche 550 Spyder maledetta
Daytona, Indianapolis, Phoenix: può suonare strano ma tutte queste città fanno rima con una sola ed inequivocabile parola, velocità. Già da inizio Novecento gli Stati Uniti sono stati scossi dal fascino dell’automobilismo che ha saputo correre più forte anche dei vincoli imposti dal proibizionismo. Dopo le corse clandestine, le hot-rod e le gare di velocità in spiaggia gli anni Cinquanta hanno rappresentato il passaggio verso le competizioni come la Nascar e le IndyCar Series. Gli albori dell’automobilismo moderno.
Se negli autodromi ogni curva evocava una scarica di adrenalina che spingeva i piloti a lottare contro il tempo e le leggi della fisica, il cinema celebrava una delle sue stelle più brillanti. James Dean non ha certo bisogno di presentazioni: l’attore americano che sbancò il botteghino con «Gioventù bruciata» di certo non era amante della vita sedentaria e della tranquillità. James era un ribelle non solo sul set ma anche una volta spenta la cinepresa: amava correre e vivere la vita giorno per giorno senza (quasi) pensare al domani. Basta una citazione per comprendere la sua filosofia di vita: «Sogna come se dovessi vivere per sempre. Vivi come se dovessi morire oggi». La velocità era il grande amore di Dean, un amore iniziato fin dall’adolescenza a bordo di una moto d’epoca e celebrato con varie auto tra le quali una Porsche 356 Speedster.
Ogni amore ha il suo culmine, il suo apice: Dean toccò quel punto a bordo di una Porsche 550 Spyder grigio metallizzata, da lui soprannominata Petit Salope, passata alla storia come Little Bastard. La 550 Spyder, prodotta in soli 90 esemplari, era una roadster leggera e compatta capace di raggiungere i 220 Km/h di velocità: un’auto pensata per le competizioni che di certo non poteva mancare nel garage di Dean. Un’auto che suo malgrado è diventata leggenda.
Cholame, 30 settembre 1955. James Dean sta raggiungendo la partenza di una competizione sulla Route 466 a bordo della sua Porsche, acquistata solo nove giorni prima, quando improvvisamente una berlina Ford guidata da Donald Turnuspeed gli taglia la strada. L’impatto è violento: James urta con forza contro il piantone del volante procurandosi fratture e gravi lesioni interne. La vita di Dean, sempre all’insegna del Carpe Diem, sfuma in un’istante mentre l’ambulanza corre verso l’ospedale: l’attore scivola da quel filo di rasoio che amava percorrere a tutta birra. La stella di Dean si spegne ma la leggenda di Little Bastard è solo all’inizio.
I rottami dell’auto sono raccolti da George Barris, lo stesso meccanico che aveva preparato la Porsche 550 Spyder pochi giorni prima. Mentre l’auto sta per essere caricata su un camion i sostegni si spezzano e cadono rovinosamente su un meccanico che si frattura entrambe le gambe. E’ solo l’inizio di una serie di eventi infausti che avranno protagonista principale proprio Little Bastard. Il motore della Porsche di Dean recuperato dai rottami è venduto ad un pilota dilettante che durante una gara investe ed uccide un giudice. Le gomme di Little Bastard vengono montate sull’auto di un altro pilota che finisce fuori strada rompendosi una mano. Anche i semiassi posteriori sono riutilizzati con il risultato di cagionare un gravissimo incidente allo sfortunato acquirente.
Quel «brutto presentimento» di cui parlava Barris ad un collega meccanico durante la messa a punto della macchina si stava averrando con una serie di circostanze misteriose. Dopo qualche mese lo stesso Barris cede in prestito il rottame ad un’organizzazione per la sicurezza sulle strade: cosa meglio dei rottami dell’auto di Dean poteva sensibilizzare al rispetto dei limiti di velocità?
Terminata la prima fase della campagna si conclude anche la tregua della maledizione. Mentre è in viaggio per la seconda tappa della campagna il camion che trasporta Little Bastard viene tamponato e l’auto finisce in strada centrando un altro veicolo, il cui conducente perde la vita. La storia di Little Bastard termina a New Orleans quando, del tutto inspiegabilmente, si stacca dai supporti e rovina a terra frantumandosi in undici pezzi. I promotori della campagna decidono di rispedirla al mittente, questa volta via treno. Treno che giunge a destinazione ma senza il prezioso carico: la Porsche 550 Spyder pare essere sparita nel nulla. Nonostante la taglia milionaria fissata da Barris, di Little Bastard si perdono completamente le tracce.
Da allora le leggende metropolitane legate al destino dell’auto si sprecano: c’è chi ha citato anche l’Area 51, base militare del Nevada da sempre al centro del cinema e della narrativa di fantascienza. L’auto – naturalmente una replica – è apparsa anche nella quinta stagione della serie TV Supernatural, in un episodio dedicato proprio alla maledizione di Little Bastard.
Little Bastard e James Dean: due leggende indelebili, un unico destino. Destino che forse Dean aveva ironicamente previsto nella sua ultima intervista: la sua ultima battuta è emblematica e beffarda, una tragica ironia.
Classe 1988, nato a Piacenza, sono dottore in Giurisprudenza e redattore per Sportpiacenza.it. Collaboro attivamente con un forum di Fantacalcio e scrivo pezzi, dai contorni semi-seri, dedicati alla mia città. Appassionato di informatica, fantascienza in ogni sua declinazione e teatro mi sono avvicinato soltanto da poco al mondo dell’auto d’epoca. Inguaribile nostalgico, setaccio la rete a caccia di video di Gran Premi anni ‘70 e rally che hanno fatto storia. Come sogno nel cassetto ho una muscle car, magari una Corvette di fine anni Sessanta.
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