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Technics SL-1200mk2: l’inossidabile

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Per chi, come me, ha oramai superato da tempo i 30 anni ed ha un passato come DJ “della vecchia guardia” (di quelli cioè che “giravano i dischi” come si usava dire in gergo) o comunque è un semplice appassionato di buona musica, nonché consumatore di vinili in quantità industriale, c’è un apparecchio che, più di qualsiasi altro, ben rappresenta nell’immaginario collettivo il mondo della discoteca e della musica ad alta fedeltà in genere. Si, vi voglio parlare proprio di lui: Sua Maestà il giradischi.

Anche se nell’ultimo decennio il suo utilizzo, al meno per quanto riguarda il popolo degli “addetti ai lavori”, è decisamente venuto meno poiché la stragrande maggioranza dei DJ di oggi preferisce di gran lunga le più versatili e pratiche consolle “a base di” lettori cd/mp3, il giradischi è e rimane un apparecchio molto diffuso e apprezzato, naturalmente tra i nostalgici della discoteca dei tempi che furono (come chi scrive), ma anche e soprattutto tra le fila degli audiofili.

C’è un modello in particolare che può essere senza indugio definito come un’autentica pietra miliare del settore, nonostante il popolo degli audiofili più dogmatici lo abbia però da sempre snobbato, non ci è dato sapere per quali motivi.

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Photo by www.audiofanzine.com

Sto parlando del mitico Technics SL-1200mk2, l’unico e l’ineguagliabile, prodotto e venduto in milioni di esemplari, imitato, copiato e clonato da decine e decine di aziende. La carriera di questo giradischi è stupefacente nella sua semplicità.
Va detto innanzi tutto che l’SL-1200mk2 è l’evoluzione di una serie di giradischi, la serie SL-1200 appunto, lanciata sul mercato alla fine del 1972 e concepita originariamente come gamma di giradischi di alta fedeltà per il mercato audiofilo. Ben presto, però, la serie SL-1200, grazie alle sue generose funzionalità e alla sua relativa robustezza, viene adottata dal popolo dei DJ. La versione “mk2”, ossia una sorta di “seconda serie” rivista e migliorata in alcuni particolari, vede la luce nel 1978 (nello stesso anno i Kraftwerk pubblicano il loro album di maggior successo, The man-machine).

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Photo by www.darthy.com

Esaminandone l’estetica, l’SL-1200mk2 presenta una base decisamente pesante (circa 11 kg) che poggia su quattro piedini regolabili in altezza realizzati in materiale cedevole. Sulla faccia superiore presenta una bella finitura in alluminio, mentre il fondo è piuttosto brutto e dall’aspetto solo funzionale, costruito con un materiale composito piuttosto anonimo. Una tale impostazione estetica rende l’aspetto di questo giradischi un po’ goffo, ma si sa l’estetica non sempre è tutto…
In linea di massima, ad eccezione del coperchio, forse un po’ troppo inconsistente e leggero, la generale impressione di qualità è più che soddisfacente: il giradischi è pesante, massiccio e ispira fiducia.

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Photo by http://forum.breakbeat.co.uk

Il cuore di tutti gli SL-1200 è naturalmente il fido e collaudato motore a trazione diretta (o se preferite Direct Drive) con controllo al quarzo che rappresenta da solo il principale motivo per cui sono considerati tra i giradischi più duraturi ed affidabili mai prodotti. Non è raro infatti incontrare esemplari prodotti alla fine degli Anni 70 in servizio ed in perfetta efficienza ancora oggi.

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Photo by www.audiokarma.org

Il piatto è realizzato in sottile alluminio, con applicazioni in gomma per smorzarne la risonanza. In dotazione viene fornito anche un tappetino di gomma doppio e pesante, utile per ridurre ulteriormente la risonanza.
La marcia si controlla con un grande tasto di start/stop posto sul lato sinistro vicino ai pulsanti per la commutazione da 33 1/3 a 45 giri e la velocità di rotazione del piatto (e quindi di conseguenza anche l’intonazione del brano riprodotto o “pitch”, da cui prende il nome il comando stesso) si può regolare finemente mediante un potenziometro a slitta posizionato sul lato destro, con tanto di scatto centrale e led verde indicativi della velocità nominale.

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Photo by Salvador Sosa on Google+

La luce stroboscopica rossa è sempre accesa, la potete spegnere agendo sull’interruttore a ghiera posto proprio sopra di essa, ma insieme alla strobo toglierete corrente anche al motore! Un tocco di classe e al tempo stesso di funzionalità è costituito dalla lampada retrattile che illumina il punto di contatto fra stilo e disco, il che facilita ad esempio la ricerca di un punto specifico del vinile in ambienti scuri.

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Photo by www.microcosmologist.com

Diamo velocemente un’occhiata al braccio, ad “esse” e decisamente “vecchio stile”. Non è costituito da un solo pezzo come su molti concorrenti anche dell’epoca, quindi si potrebbe pensare che la sua rigidità strutturale non sia sufficiente. Anche la shell (o conchiglia) porta testina rimovibile è davvero fuori moda. Ma sono tutti difettucci o meglio dire vizi che si possono aggirare efficacemente con una buona scelta del fonorivelatore.
Chi, come me, non si ritiene un audiofilo, ma un semplice e meno dogmatico musicofilo o collezionista di dischi, si troverà senz’altro a suo perfetto agio nell’usare questo braccio. Braccio che, non lo nascondo, ha sempre avuto per me un certo fascino.

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Photo by www.diyaudio.rs

L’SL-1200mk2 è l’unico giradischi a trazione diretta ad essere sopravvissuto all’avvento del CD. Proprio grazie alla sua grande popolarità nel mondo dei DJ, che nel corso degli anni hanno mantenuto sempre pieni i registri degli ordini della Technics, questo apparecchio, nato come una bella applicazione commerciale dell’ingegneria Anni ’70, è diventato dapprima una meraviglia della produzione di massa a basso costo ma di alta qualità e oggi entra di diritto nella “top ten” degli oggetti definiti “cult” dagli appassionati di musica, alla pari del Moog e del Vocoder.

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Photo by Michel Dubaere on www.pinterest.com

Se da un lato i DJ professionisti hanno progressivamente abbandonato l’SL-1200mk2 in ragione di altri apparecchi più moderni, parallelamente negli anni è fiorito uno stuolo di affezionati estimatori del modello: collezionisti di dischi in vinile, appassionati di musica, cultori del vintage e del modernariato hanno fornito nuova linfa vitale a questo piccolo grande prodotto.

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Photo by www.theguardian.com

Non a caso il Technics SL-1200mk2 è rimasto regolarmente in produzione e a listino fino al 2010, affiancato da innumerevoli versioni speciali, accessoriate e aggiornate, nonché da vere e proprie sue evoluzioni che hanno dato origine a intere nuove famiglie di giradischi (è il caso della serie SL-1200mkV).
Soprattutto è rimasto sempre uguale a se stesso, sostanzialmente invariato dal modello entrato in produzione nel lontano 1978. Ciò dimostra la bontà del progetto iniziale. Credo che difficilmente un altro giradischi possa vantare una tale longevità e un altrettanto tale livello di apprezzamento.

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Photo by https://sonicmoremusic.wordpress.com

Personalmente nutro un affetto particolare per questo giradischi. Ho la fortuna di avere un papà che è stato DJ a cavallo tra gli Anni ’70 e gli Anni ’80 e quindi, in un certo senso, ho familiarizzato fin da bambino con l’SL-1200mk2.
Negli anni a venire l’ho usato, ne ho anche posseduti un paio, poi rivenduti e ovviamente rimpianti amaramente.

Posso tranquillamente affermare che per me, ma sono certo di parlare per conto di molti appassionati, l’SL-1200mk2 non è solo un giradischi: è “IL” giradischi.

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Photo by Davide De Palo

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Classe 1980, sono nato e cresciuto a Cavallermaggiore (CN). Sono appassionato di automobili storiche e motori in genere, nonchè di musica e cinema anni '70 e '80.