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Coppa Milano Sanremo 2024 In paradiso e ritorno

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DOPO QUATTRO GIORNI NON STOP, TRA ADRENALINA E MONDANITA’, LA COPPA MILANO SANREMO RIENTRA NELLA CAPITALE DELLA MODA, SFIDANDO LA MONOTONIA DEL TRAFFICO ODIERNO

Foto di Augusto Pellucchi

La più antica delle gare di regolarità, giunta alla sua quindicesima edizione rievocativa, torna a far sognare tra le strade più scenografiche e instagrammabili che uniscono la glamour Milano, le langhe e la riviera ligure, ripercorrendo le orme di quei gentlemen drivers che l’hanno solcata negli anni della Dolce Vita, tra il 1906 e il 1976. Equipe Grand Prix ha così riunito novanta vetture, divise in tre categorie, che si sono buttate, fregandosene dell’età che portano, in un tortuoso e appassionante tragitto lungo 1000 km: dall’Autodromo Tazio Nuvolari di Pavia fino a Montecarlo, con gran finale di premiazioni presso l’Automobile Club Italiano del capoluogo lombardo, in compagnia della madrina dell’evento Savina Confaloni.

ANTIPASTO IN PISTA




Foto di Augusto Pellucchi

Fin dalla sua prima rievocazione la Coppa Milano Sanremo, riconosciuta nel Campionato Grandi Eventi di ACI Sport, è sempre partita dal circuito di Monza, per le prime prove cronometrate, ma quest’anno la pista più famosa di tutte è rimasta ferma per via di un lungo programma di importanti lavori. Quindi alla sua quindicesima edizione ha scelto il Tazio Nuvolari, immersa nell’Oltrepò, per dare il via alle danze le vetture iscritte nelle categorie Storiche, Rendez Vou e Legend. Dopo la serata di benvenuto celebrata nella bella Milano il venerdì si parte dall’ippodromo alla volta di Canelli, nell’astigiano, dove con la scusa di una confortevole sosta per pranzo gli equipaggi hanno visitato le locali cantine. Una pausa elegante, non un’abbuffata e dopo; ad attendere le Alfa, Porsche e tante altre; ci sono stati i monti della Liguria, con le loro strade tortuose, e poi in discesa finalmente verso Sanremo per il bagno di folla, in attesa del trasferimento a Montecarlo. Il sabato la Coppa corre lungo la costa, toccando prima lo Yatch Club di Loano e poi, in tutta serenità, al Porto Carlo Riva di Rapallo. Una grande avventura che si conclude domenica, con tappa al Castello di Piovera e traguardo all’ACI in Corso Venezia a Milano.

DAL LINGOTTO IN PRIMIS

Foto di Augusto Pellucchi

Il parco auto in gara alla Coppa Milano Sanremo 2024 ha allargato la propria griglia di partenza a quei pochi ed eccellenti modelli di oggi che ancora sanno far emozionare, come Ferrari 458 Speciale, 488 Pista, Alpine A110, Mercedes AMG GT e diverse Porsche 911, sempre piacevoli da vedere, ma le vere star son quelle che le centraline non hanno la benché minima idea di cosa siano. Incredibile beccare insieme ben cinque Fiat 508 C, fatte tra il 1937 e il 1938, tra cui quella dei primi assoluti arrivati alla fine della gara, lasciando dietro di loro le Lancia di una volta, dall’Aurelia B20 e B24 alla Stratos; Mercedes 190 SL; Triumph Spitfire; Fiat 124 Sport, aperta e chiusa; le Porsche raffreddate ad aria, 356 e la sempreverde 911; le Alfa vecchia scuola, fra cui Duetto, Giulietta Spider e anche una Giulia GT Zagato.

LA TANTO ATTESA COPPA

Foto di Augusto Pellucchi

La vetta più alta della classifica della Coppa Milano Sanremo 2024 è stata raggiunta, con un buon dosaggio di freno e acceleratore, dalla coppia Passante e Molgora su Fiat 508 C, che nonostante l’età ne ha ancora da dire, seguita nella categoria Rendez Vou dall’equipaggio Smussi e Smussi su MG TF, mentre in quella Legend il podio è stato preso da Angrisani e Monti su Alfa Romeo 2000 GTV. La Coppa delle Dame, riservata all’equipaggio femminile che si è contraddistinto di più, è andata a Giulini e Brustia con la loro Porsche 911 S. Un importante e meritato riconoscimento è stato consegnato a Elisabetta Cozzi, del Museo Cozzi di Legnano, con la sua Alfa Giulia GT Junior Zagato, in ricordo del padre da poco scomparso.

Foto di Augusto Pellucchi

La Coppa Milano Sanremo, rinata per mano di Equipe Grand Prix, è una delle esperienze più belle ed immersive che si possa fare in Italia, anche solo da spettatori, un palcoscenico fatto di chilometri su asfalto e sterrato, baciato da panorami e classe.

Augusto Pellucchi

Classe 1986, appassionato fin da bambino di tutto ciò abbia un motore, un volante e quattro ruote. Per me l'auto è un qualcosa che dà emozioni, non un banale e insipido mezzo di trasporto. Quando non ho niente da fare mi piace girovagare in auto tra i monti del Lario. Portatore inguaribile di una malattia terribile chiamata Virus Alfa.