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La Collezione Lopresto: l’arte del restauro, il capolavoro della conservazione – Passione in evoluzione
L’ADI DESIGN MUSEUM DI MILANO OSPITA, FINO A FINE GENNAIO, UNA PARTE DELLA COLLEZIONE DI CORRADO LOPRESTO, SVOLGENDO IN CONTEMPORANEA IL RIPRISTINO DI UN PEZZO UNICO.
Design, impresa, arte e meccanica: quattro parole che, spesso senza accorgersene, vivono in stretta simbiosi tra loro, in un legame forte e appassionante, una cosa che Corrado Lopresto, grande collezionista di pezzi unici e uno dei più importanti al mondo, sa molto bene. Da qui l’idea di esporre una parte delle sue bellissime auto presso l’ADI Design Museum, uno dei più prestigiosi templi che celebrano il mito dell’industria, tra funzionalità ed estro creativo, che sorgono nella vivace Milano. Non una mostra qualsiasi, ma un racconto, quello che ha portato Corrado a legarsi indissolubilmente con la magia dell’automobile, attraverso cui avverrà un vero e proprio restauro, che terminerà insieme alla mostra il 30 di gennaio.
UN RISANAMENTO DAL VIVO
Delle sei auto che Corrado Lopresto ha portato tra le mura dell’ADI Design Museum c’è ne una che si fa toccare volentieri dai ragazzi dell’Accademia di Belle Arti Aldo Galli di Como. È la Fiat 2100 carrozzata Savio, quella che oggi potremmo definire una berlina premium, un allestimento inedito fatto da uno dei tanti carrozzieri, oggi ahinoi scomparsi, che costellavano Torino, sulla base di un modello nato quando il marchio del Lingotto non aveva timore di presenziare nell’alto di gamma. Gli studenti della Aldo Galli, grazie al loro già maturo bagaglio di esperienze, si occuperanno di rivitalizzare la vettura in tutte le sue parti, tanto di carrozzeria quanto di interni, attuando un trattamento specifico per ogni materiale e seguendo i risultati delle ricerche effettuate da Corrado. Tutto questo si svolgerà, passo dopo passo, come una pianta che torna a fiorire, sotto gli occhi dei visitatori della mostra, nel pieno rispetto di quella romantica patina del tempo che in tanti anni di abbandono da parte dei precedenti proprietari si è formata sopra. Una patina che Corrado non vuole assolutamente che svanisca, perché parte dell’auto.
LO SPETTACOLO DELL’UNICITA’
Sotto i riflettori dell’ADI Design Museum, direttamente dalla collezione Lopresto, altri capolavori hanno raccontato il linguaggio della matita e dei motori: la Fiat Panda firmata Scioneri, una tranquilla 750 ricoperta da un manto vellutato che farebbe la gioia dei polpastrelli; Alfa Romeo Montreal, modellata da Marcello Gandini; Lancia Florida Coupé Pininfarina, uno dei due esemplari che anticipava la Flaminia; Alfa Romeo 6C 2500 SS Bertone, una ex telaio sport; OSCA 1600 GT Touring, una delle appena due costruite; e Alfa Romeo SZ Zagato, nata per correre e rivitalizzata di carrozzeria a metà. Fuori dall’ingresso del museo presente anche la sparadadi Prest, veicolo pubblicitario costruito dalla Fissore su base Fiat 1100, ordinato dall’azienda Mensital per lanciare, letteralmente, i suoi concentrati per i brodi al pubblico. Tutte auto di enorme valore storico, spesso approdate sotto sapienti cure dopo aver vissuto un lungo abbandono, quando nessuno si sarebbe sognato che potessero diventare opere d’arte. Tutte queste, assieme ai prototipi in scala che Lopresto ha recuperato dai centri stile ufficiali, ben si adattano al contesto offerto dal museo, completo di cimeli e testimonianze importanti dell’industria automobilistica italiana, tra cui la Panda del 1980 e la nuovissima Ferrari Monza SP1.
Quella organizzata da Corrado Lopresto e dall’ADI Design Museum, col patrocinio dell’Automobile Club Italiano, è indubbiamente uno degli appuntamenti imperdibili di questo appena giovane 2024. L’antologia di una storia, la passione di Corrado Lopresto, che è nata totalmente da zero e ha conquistato l’ammirazione in tutto il mondo.