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Il posto speciale di Padova
Il tramonto della domenica chiude di solito un weekend autunnale lungo e irrinunciabile per gli appassionati di auto d’epoca italiani e non solo. Quest’anno però chiude qualcosa di più di un’edizione magistrale e ricchissima, chiude il posto del cuore, la fiera che ogni classic driven petrolhead attende tutto l’anno.
Per i più giovani ma forse anche per quelli più grandi, Auto e moto d’Epoca a Padova, o semplicemente Padova, è l’appuntamento che fino ad oggi ha segnato il calendario della propria passione, il luogo in cui una volta all’anno si torna bambini e il quartiere fieristico diventa un luna park di motori e cultura, per tutti, senza distinzioni.
Padova ha saputo – edizione dopo edizione – condensare in pochi giorni la risposta alle aspettative di un anno, era l’appuntamento per i tanti interrogativi sul mercato, sui modelli, sulle nuove tendenze, su crisi, boom e bolle. Padova ha incarnato il luogo in cui sono nate e si sono rafforzate amicizie, la cornice spazio-temporale in cui abbiamo collocato i desideri, le attese e le aspettative di cui la nostra comune passione è fatta. Ci potrà essere una nuova Padova dopo Padova? Forse no e la risposta è semplice, Padova non è stata solo un luogo in cui si organizzava una Fiera, Padova da decenni ospitava la Fiera che, facendo cultura del motorismo d’epoca, è cresciuta coinvolgendo sempre più pubblico favorendo l’avvicinamento al settore di sempre più giovani e ragazzi cui spetterà la soddisfazione e la giora di sentire e coltivare la passione e consentire al comparto di andare avanti nei prossimi anni. Saremo un po’ tutti orfani di Padova perché è qui che da sempre ci (ri)troviamo, non era una Fiera, era quel luogo in cui trovavano spazio così tante emozioni da farci dimenticare che era un evento organizzato come tanti altri. Ma forse è proprio la magia del luogo, in un certo senso il genius loci che involontariamente si è creato, ad aver accompagnato decine di edizioni stupende, ogni volta di più, fino alla final edition di quest’anno che nella sua grandiosità tradiva forse un po’ di stanchezza e decadenza.
Allora non c’è che dire, lunga vita a Bologna ma non sarà mai, almeno per chi ha vissuto così tante e indimenticabili edizioni, come Padova. La Fiera potrà essere ancora più bella, meglio collegata, più moderna, più connessa, più grande…ma non è con i “più” che si viene ricordati con nostalgia e ammirazione ma è con le emozioni. A Bologna allora la sfida di essere il nuovo sfondo delle emozioni che verranno, per quelle andate ci sarà sempre e solo Padova che vorrei ricordare e ringraziare con qualche foto delle edizioni passate.