Marchi del passato

Carrozzeria Accossato

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Breve storia di una piccola carrozzeria torinese

Con questo primo articolo, si intende riprenderne una piccola selezione sulla storia di alcune carrozzerie minori di Torino, iniziata tempo fa con quella degli Stabilimenti Farina. La prima carrozzeria in oggetto è quella fondata da Ernesto Accossato.

La Carrozzeria Accossato è stata una piccola realtà artigianale attiva nella città di Torino dal primissimo dopoguerra fino alla metà degli anni Cinquanta. La sua sede era situata al civico 6 di Via Beaulard.
La carrozzeria si è dedicata, nella sua breve parentesi temporale, alla realizzazione di alcune vetture fuoriserie e trasformate, esclusivamente su base Fiat, a cui si è affiancata la produzione di carri funebri. Bisogna precisare che questa seconda attività si è protratta di alcuni anni in seguito alla cessazione dell’attività di carrozzeria nel 1956.
Nei primissimi anni di vita, uscirono dalla carrozzeria alcune interessanti trasformazioni sulle base della Fiat 500 “Topolino”, prima nella versione A e successivamente, in quella B.

Nello specifico, Accossato propose una “Topolino” A non più a due soli posti, ma che potesse ospitare quattro passeggeri: ciò fu reso possibile grazie all’adozione di una capotte dotata di un mantice più ampio; altre piccole modifiche riguardarono la presenza di una panchetta posteriore imbottita, un appoggio per i piedi dei passeggeri collocato sotto il pianale, interni più curati, cristalli laterali discendenti anziché scorrevoli e frecce “a bacchetta” spostate posteriormente alle porte.

Fiat 500 "Topolino" A Accossato a quattro posti, 1949
Fiat 500 “Topolino” A Accossato a quattro posti, 1949

Per quanto riguarda la versione B della popolarissima vetturetta, presentata nel 1948, Accossato realizzò in pochissimi esemplari (al giorno d’oggi ne è sopravvissuto solamente uno al mondo) una versione “giardinetta”, denominata 500 B “Olympic” partendo però non dalla versione di serie, bensì da una 500 B Furgoncino. Ciò fu reso possibile grazie alle modifiche che il carrozziere apportò, prendendo come modello una 500 B Giardiniera di serie: ricavò due incassi nel pianale, dietro ai sedili anteriori, per consentire ai passeggeri della seconda fila di posizionare le gambe, montò la panchetta della 500 B Giardiniera e ricavò nelle fiancate posteriori gli spazi per inserire due ampi vetri fissi. Le modifiche riguardarono altresì la sostituzione del portellone posteriore a due battenti del furgoncino con uno sportello ad anta unica, incernierato a destra. Esteriormente i richiami alla versione di serie furono ripresi con la verniciatura in tinta finto legno di una molura in alluminio applicata sulle fiancate. Il tetto venne aperto per ospitare una capotte di tela con un meccanismo di apertura diverso da quello di serie e completavano l’allestimento personalizzato i cerchi ruota forati e le frecce a bacchetta posizionate tra il montante della portiera e il vetro fisso posteriore.

 Fiat 500 "Topolino" B "Giardinetta" Accossato, 1949
Fiat 500 “Topolino” B “Giardinetta” Accossato, 1949

Nel 1950 la Fiat lanciò sul mercato la sua prima vettura a scocca portante, la 1400. Moltissime saranno le realizzazioni di fuoriserie e trasformate che i vari carrozzieri porteranno all’attenzione della propria clientela e tra questi, non fece eccezione Ernesto Accossato, che nella primavera del 1951, ne proporrà ben tre varianti, che si distinsero principalmente per la forma della calandra. La versione con elementi cromati orizzontali venne premiata al Concorso d’eleganza del Pincio di Roma nel 1951.

Fiat 1400 Accossato, 1951
Fiat 1400 Accossato, 1951
La produzione 1951 della Carrozzeria Accossato. Al centro la berlina Fiat 1400 premiata al Concorso di Eleganza del Pincio di Roma
La produzione 1951 della Carrozzeria Accossato. Al centro la berlina Fiat 1400 premiata al Concorso di Eleganza del Pincio di Roma

Si tratta di una elegante berlina a due porte dalle linee pulite, dotata di una confortevole abitabilità, che si richiamava chiaramente ai canoni stilistici in voga al tempo.

Su telaio Fiat 1400 le realizzazioni di Accossato più particolari, però, non riguardarono tanto le vetture, quanto i veicoli funebri. Per tracciare le linee dei carri funebri, la carrozzeria si avvalse della collaborazione di Giovanni Michelotti, che come sempre, seppe anche in una tale fattispecie, disegnare un veicolo dalle linee morbide e sobrie, scevro da eccessive elaborazioni stilistiche (altrimenti di gran moda sui veicoli funebri dell’epoca).

 Fiat 1400 carro funebre Accossato, 1951
Fiat 1400 carro funebre Accossato, 1951

Nel 1953, in concomitanza con l’uscita della Fiat 1900, la Carrozzeria propose una realizzazione dell’imponente ammiraglia in chiave leggermente più americaneggiante, differenziandola dalla 1400 per la presenza di un maggior numero di cromature e inserendo due proiettori supplementari all’interno della calandra.

Fiat 1900 Accossato, 1953
Fiat 1900 Accossato, 1953

Anche su questo telaio uscirono fuori, dalla matita di Michelotti, alcune versioni funebri.

Fiat 1900 carro funebre Accossato, 1953
Fiat 1900 carro funebre Accossato, 1953
Fiat 1900 carro funebre Accossato, 1953
Fiat 1900 carro funebre Accossato, 1953

I risultati migliori che scaturirono dalla collaborazione tra Accossato e Michelotti si ebbero con la realizzazione di due fuoriserie su base Fiat 1100/103 e Fiat 600. La prima, del 1953, risultò, probabilmente, essere il modello su cui la carrozzeria torinese eseguì il maggior numero di allestimenti, tanto da essere prodotta in una piccola serie. Si trattò di una berlina sportiva a due porte molto elegante e ben rifinita, caratterizzata da una calandra senza profili, ma percorsa centralmente da uno spesso elemento cromato che porta alle estremità due proiettori antinebbia.

Fiat 1100/103 1953
Fiat 1100/103 Accossato, 1953

Per quanto riguarda, invece, la popolare utilitaria degli anni Cinquanta e Sessanta, la carrozzeria torinese realizzò nel 1956 due versioni della 600, di cui una sorta di prototipo, realizzato con tutta probabilità in esemplare pressoché unico e la corrispondente versione in piccola serie. Sicuramente tra le due versioni la prima è quella che si distinse maggiormente, in quanto l’idea del patron della carrozzeria fu quella di realizzare una versione coupé dotata però, non di sole due porte, bensì di due porte cui si aggiungeva uno sportello laterale sul lato destro ritagliato nella parte alta della fiancata dietro la porta principale, che aveva la funzione di agevolare la sistemazione di piccoli carichi. Le fiancate erano percorse da una molura cromata, la cui linearità era spezzata, subito davanti alle cerniere delle porte da una “zeta” che permetteva al profilo di proseguire portandosi all’altezza dei fari.

 Fiat 600 Coupé Accossato 2 porte e mezza, 1956
Fiat 600 Coupé 2 porte e mezza Accossato, 1956

La versione per la clientela, non presentava più la mezza porta e rispetto al prototipo, si distingueva chiaramente per l’assenza della finta calandra cromata, in luogo di un “baffo” applicato direttamente sulla carrozzeria.

 Fiat 600 Coupé 2 porte Accossato, 1956
Fiat 600 Coupé 2 porte Accossato, 1956

Infine, da ricordare come Accossato, seguendo l’esempio di tanti suoi colleghi contemporanei abbia realizzato, sempre su disegno del maestro Michelotti una versione furgoncino della 600 Multipla, a dimostrazione del fatto che l’abilità di un disegnatore così come quella di un carrozziere, a quel tempo non si limitava all’allestimento di eleganti o sportive vetture, ma andava ad abbracciare svariati settori della produzione automobilistica, tra cui quello dei veicoli utilitari, conferendo anche a questi un tocco di esclusività.

 Fiat 600 Multipla Furgoncino Accossato
Fiat 600 Multipla Furgoncino Accossato
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Sono nato a Torino nel 1988, diplomato al liceo classico e laureato alla Facoltà di Agraria. Fin da ragazzo ho sviluppato una grande passione per l'automobilismo storico in tutti i suoi aspetti, il che mi ha spinto a frequentare il corso di restauro di auto d'epoca promosso dall'ASI e a dedicarmi alla scrittura di articoli sul mondo delle auto storiche.