Comunicati stampa
Leonardo Fioravanti racconta “Il Cavallino nel cuore”
Sala gremita, con adesione oltre le aspettative, per l’incontro organizzato dal Centro Culturale Franzoni Auto Divisione Classic di Brescia nel pomeriggio di sabato 19 ottobre. Ospite dell’evento l’Ingegner Leonardo Fioravanti, il Car Designer che vanta al suo attivo il maggior numero di vetture del Cavallino disegnate, durante la sua permanenza in Pininfarina per ben 24 anni. Ad accogliere gli appassionati, due Ferrari 328 GTS: una gialla all’esterno del Centro Culturale e, nella sala delle conferenze, un’altra, rossa con le targhe originali Modena. Appena dietro, una delle prime 365 GT4 2+2 del 1973 che fu, come primo proprietario, dell’industriale Zoppas,noto produttore di elettrodomestici, veneto, che garantiva una durata eterna hai suoi prodotti con lo slogan : “Zoppas li fa e nessuno li distruggerà”. Dopo i saluti di Carlo Carugati, Direttore Artistico del Centro Culturale Franzoni Auto Divisione Classic, Fioravanti ha iniziato la presentazione delle 90 selezionate immagini che, richiamandosi al libro da lui scritto “Il Cavallino nel cuore”, partendo dalle sue origini, hanno sviluppato il suo percorso di designer e la relativa carriera. «Raccontare la Ferrari è molto facile» dice Fioravanti «significa raccontare la storia di Enzo Ferrari e la sua capacità di farsi conoscere nel mondo».
Fioravanti catalizza l’attenzione del pubblico con fatti e dati, aneddoti e battute. Riesce a distribuire la sua esperienza di professore al Politecnico di Milano con delle innate capacità di intrattenimento e con una fervida memoria. L’incontro ai vertici con Enzo Ferrari, quando per la prima volta Fioravanti si trovò nella “sala delle decisioni” ove il grande Drake avrebbe dovuto validare la messa in produzione di quella che sarebbe stata un’icona della Ferrari, la Daytona.
Fioravanti con posa e passi teatrali, trasmette la suspense dell’evento: il Drake, sembrava in sala, ed osservasse con attenzione la vettura, ed i suoi occhi, che alla fine si bloccano fissi sul giovane 27 enne chiedendogli: «E’ soddisfatto del risultato?». E da li una prosecuzione di gratificazioni come quando Ferrari, gli chiese di realizzare una Ferrari per portare i suoi amici a teatro. Quindi una Ferrari che doveva essere una coupé a due porte ma non una 2+2 per portare dei bambini, ma una 2+2 “per adulti”. Ed ecco che nasce la 365 GT4 2+2 che sarà la Ferrari che con le sue evoluzioni sarà quella prodotta per il maggior numero di anni, ben 18. Oltre ad Enzo Ferrari, che utilizzava una 365 GT4 azzurra per i suoi viaggi personali, furono vari i personaggi appassionati del modello. Tra questi citiamo il Principe Bernardo d’Olanda (che ne ebbe due ), Etienne Aigner, uomo d’affari e sponsor di Clay Regazzoni, Mohammad Reza Pahlavi, Shah d’Iran, e Mick Jagger, cantante dei Rolling Stones. Il gradimento di Ferrari nei confronti di Fioravanti è anche manifesto con la nascita della 308 GTB, altra vettura che dalla metà degli anni ’70, con le sue evoluzioni, arriverà quasi al 1990. La 308 è la vettura che porta la Casa di Maranello nella grande produzione, passando dalle migliaia di unità alle decine di migliaia. La 308 GTB darà anche la possibilità ad intrepidi piloti, come Luciano Dal Ben, Presidente del Ferrari Club Brescia, presente in sala, di cimentarsi, grazie alle famose preparazioni Facetti, in competizioni oltre Oceano come la 24 ore di Daytona.
Nel 1976 Enzo Ferrari donò a Fioravanti una delle prime 308 GTB vetroresina, di colore argento. Fioravanti tenne questa vettura per 20 anni e poi ricevette un’offerta, che non poteva rifiutare, da parte di un giapponese e quindi la vettura emigrò. Gli viene chiesto se sulla sua 308 GTB aveva fatto delle modifiche personali. In realtà una sì, una tasca portalibretti dietro il sedile di guida, per non vedere la classica busta a vista nella tasca portaoggetti. Poi la Ferrari Testarossa con la preoccupazione di creare uno spazio anteriore per le valigie e quindi l’intuizione di spostare i radiatori lateralmente nel posteriore.
Tutti i racconti sono sempre con dovizia di dettagli e curiosità, arrivando infine ai giorni nostri, affrontando il tema dell’auto elettrica e, da buon ingegnere, Fioravanti sostiene che dobbiamo investire su elementi che sono fissi in natura e che sono da sfruttare, perché non costano nulla o quasi, come ad esempio la forza di gravità. Alla fine della presentazione, il pubblico, entusiasta ed ancora non sazio, ha posto varie domande alle quali sempre con simpatia Fioravanti ha risposto anche in maniera scherzosa donandosi infine a firmare dediche sui suoi libri e firmando le vetture Ferrari presenti. Una piacevole sorpresa per tutti è stata la “Lezione Magistrale” dell’Ingegner Leonardo Fioravanti nella quale storia, passione, caparbietà, coraggio si sono fuse in una sola parola:cultura, quel bene prezioso che con questi incontri, il Centro Culturale Franzoni Auto Divisione Classic promuove e divulga.