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Spiedo Bresciano e auto inglesi alla salute di Teofilo Folengo
Organizzato, presso il Museo Mille Miglia si sono radunati i soci del BMC per il consueto appuntamento di tardo autunno, all’insegna della Brescianità-Motori e Cultura. Anche se alcuni soci hanno evitato l’uso della vettura storica, presenti una quindicina di vetture Inglesi: Triumph Spitfire, TR3 bocca stretta ed A e le sue concorrenti MG A in soluzione coupè. Presenti due ammiraglie : una Daimler Majestic del 1958 e Rolls Royce Silver Shadow. Sempre ammirata la Aston Martin DB6 del 1966. Particolare, anche se “moderna” una Royale Sabre del 1985 a fianco di una Lotus Elan. Come Franzoni Auto Divisione Classic ne abbiamo approfittato per mettere in strada per la sua prima uscita pubblica, una Triumph TR4 Sport del 1963.
Dopo una piacevole visita guidata, dal Presidente dell’Editoriale Delfo, Francesco Chiolo, al Museo Mille Miglia la parte culturale è proseguita con una veloce conferenza del Professore Otello Fabris che ha sviluppato la propria formazione umanistica dedicando parte del suo tempo sullo studio della letteratura macaronica e della storia della gastronomia. Tema del giorno : Gerolamo Folengo in occasione del 526 compleanno dalla nascita (08/11/1491).
Gerolamo Folengo, più conosciuto come Teofilo Folengo o con gli pseudonimi Merlin Coccajo, Merlin Cocai o Limerno Pitocco (Mantova, 8 novembre 1491 – Campese, 9 dicembre 1544), è stato un poeta italiano, tra i principali esponenti della poesia maccheronica. All’età di sedici anni entrò nel monastero di Sant’Eufemia, ora sede del Museo Mille Miglia e diciotto mesi dopo entrò a far parte dell’ordine benedettino. Nel 1538 divenne priore della chiesetta di Santa Maria del Giogo, in vetta al monte di Sulzano. Qui sul Lago d’Iseo, il poeta avrebbe completato un singolare ricettario, il Doctrinae cosinandi viginti.
Ecco in sintesi il perché di questa conferenza, in questa data ed in questo contesto, nella quale si è parlato anche di cucina dell’epoca, anticipazione della giornata culinaria alla Bresciana.
Prima di partire verso “lo spiedo” si è tenuto un aperitivo a buffet presso la “Taverna Mille Miglia”. Dotati quindi tutti gli equipaggi di Road Book dettagliato, la colonna di storiche vetture inglesi è partita alla volta di Bione in Valsabbia (BS) attraversando il Colle di Sant’Eusebio con infine destinazione la “CA’ Rosada” a Bione. Questo caratteristico paesino è collocato in una posizione incantevole che domina dall’alto la valle del Vrenda, nota anche come “Conca d’Oro”.
Nel fare i complimenti a Simone Chiolo, Presidente del British Motor Club, due parole sulla nostra compagnia di Viaggio testata dal nostro Tecnico e Collaudatore Matteo Forti: Triumph TR4 Sport del 1963. Come sappiamo questa vettura è stata disegnata da un italiano Michelotti ed esistono anche di questa serie esemplari che sono stati assemblati in Italia. La nostra è stata regolarmente prodotta a Coventry ed importata in Italia nel 1963. Fu acquistata da un impiegato di primo livello, classe 1905 (58 enne) al prezzo di 2.250.000 lire. Per dare un’idea del valore di allora, basta pensare che con quella cifra, ci si comprava due, dico due, Fiat 1100 D e rimanevano ancora circa 300.000 lire. Oppure si potevano comprare quattro, dico quattro, Fiat 500 D e rimanevano ancora 270.000 lire.
Nella prova su strada, la vettura ha evidenziato la maggiore abitabilità dello spazio interno rispetto alla TR3. Precisa nello sterzo, con un cambio diretto senza giochi, la vettura ha inoltre sfoderato la sua elasticità che ha permesso più volte di affrontare tornanti in terza marcia. La frenata è sicura grazie ai freni a disco anteriori, mentre è sempre prudente (il discorso vale per tutte le vetture storiche), guidare in difesa, nelle curve strette sul bagnato, al fine di evitare derapate di coda. La vettura, con la sua rigidità tipica del modello, ha superato il nostro collaudo ed è pertanto pronta per trovare un nuovo proprietario seguendo la filosofia del compianto Luciano Nicolis creatore del Museo Nicolis di Villafranca, che disse : ““Noi non siamo proprietari di tutto questo, ne siamo i custodi per il futuro”.
Il nostro scopo, non potendo collezionarle tutte, è quello di trovare l’appassionato che saprà prenderne cura”.
Carlo Carugati
Project Manager
Franzoni Auto Divisione Classic