Fuorigiri
Collezionisti o affaristi? Questo è il problema…
All’interno di uno dei tanti gruppi Facebook in cui si parla di auto storiche, poco fa ho letto il post di un utente che scrive: “Ho conservato diverse auto spendendo soldi, tempo, rinunciando a tante altre cose, consapevole che più avanti si sarebbero rivalutate e non avrei perso i soldi spesi… Ora farò un bel container e via”.
Mi prendo la briga di fare alcune considerazioni in merito. Sul vocabolario (fonte http://www.treccani.it) si possono leggere le seguenti definizioni:
“Collezionismo”: raccolta sistematica di oggetti che offrano un particolare interesse per la storia, per la scienza, per l’arte, o presentino comunque caratteristiche di originalità e ricercatezza; con accezioni specifiche, in psicologia, forma di comportamento determinata, per via prevalentemente irrazionale, dal bisogno di possedere.
“Affarismo”: l’attività (e, insieme, il comportamento e l’atteggiamento mentale) di chi si dà agli affari a scopo di lucro e senza molti scrupoli.
Ora, chi conserva qualcosa spendendo soldi e tempo con la speranza che nel tempo assuma un valore più elevato, non lo fa per dare libero sfogo al proprio bisogno di possedere. Lo fa con il preciso obiettivo di ricavarne profitto un domani. Quindi l’atto di comprare e conservare qualcosa non rappresenta il mezzo per soddisfare il bisogno di possedere fine a se stesso, rappresenta un investimento.
Per dirla in parole povere, non compri una cosa per il puro piacere di possederla (come dovrebbero fare i collezionisti, quelli veri), la compri perché rivendendola un domani potresti ricavarne un guadagno.
Io, non so voi, ma quasi mai compro una cosa con l’obiettivo di rivenderla e guadagnarci. Men che meno un’auto storica. Il collezionista di auto quindi, per come la vedo io, è colui che compra un’auto per il puro piacere di possederla. Punto. Senza se e senza ma.
Chi compra un’auto pensando al fatto che nel tempo si rivaluterà non sta facendo collezionismo, sta facendo affarismo o, se preferite, speculazione!
Al vero collezionista non importa (se non marginalmente) del valore delle auto che possiede. Il vero piacere è possederle. Non gli interessa sapere quanto possono valere se volesse venderle. Venderle e incassare denaro non provocherebbe nessun piacere. Comprarle, possederle, guidarle, accudirle, ripararle, restaurarle, coccolarle: queste sono attività che danno piacere ad un collezionista di auto.
Naturalmente non pretendo che tutti ragionino secondo la mia filosofia, che è più che mai soggettiva.
I concetti di collezionismo e affarismo invece sono più oggettivi che mai. Se compri un’auto per il puro piacere di possederla sei un collezionista. Se compri un’auto per il puro piacere di speculare nel rivenderla non ti puoi definire collezionista.