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Fiat 2300, massima espressione di raffinatezza ed eleganza

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Estate del 1961, sono trascorsi appena due anni dal lancio delle nuove grandi berline di casa Fiat, la 1800 e la 2100, ottimi frutti dell’inesauribile ingegno di Dante Giacosa, che nel realizzare queste due vetture punta su uno stile fortemente innovativo, ispirato alle forme delle vetture americane di ultima generazione, ottenendo però un risultato di una semplicità e di una purezza tipicamente italiane.
La Fiat, già dalla fine del 1959, aveva iniziato a studiare alcune modifiche ed ora è pronta a lanciare sul mercato le seconde serie della 1800 e della 2100, riviste e migliorate e sempre offerte sia in configurazione berlina che Familiare: le nuove versioni si chiamano 1800B e 2300.

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Offerti con la livrea in tinta unita di serie e bicolore come optional, i nuovi modelli si distinguono a prima vista per evidenti differenze che riguardano, per la 2300, la fanaleria anteriore, i profili sulle fiancate e molti altri dettagli degli interni; è inoltre da sottolineare anche l’incremento della cilindrata del modello top di gamma da 2,1 a 2,3 litri, che aumenta così il divario tra i due modelli per classe, potenza e prestazioni e che certamente non può che giovare alle vendite.
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Sono decisamente più marcate le differenze, in quanto a estetica e finiture, tra la 2100 e la 2300, che diventa ora una vera e propria ammiraglia.
Il nuovo frontale a quattro fari, i doppi profili sulle fiancate e gli pneumatici più grandi rendono la nuova 2300 maestosa, oltre che particolarmente elegante.

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La plancia è identica a quella della 1800B, ma sono diversi il tachimetro, con fondo scala a 180 km/h, e la mascherina sul vano per l’autoradio, con in bella mostra il disegno stilizzato della palazzina direzionale Fiat di Mirafiori (a Torino) in luogo della scritta in acciaio indicante il nome del modello, qui spostata sullo sportello del portaoggetti e in un’elegantissima finitura color oro.
fiat_2300_interniPer quanto riguarda il motore, i tecnici Fiat, guidati dall’infallibile Aurelio Lampredi, intervengono sul 6 cilindri in linea di 2054 cm3 della 2100 e, aumentandone l’alesaggio, danno origine ad una nuova unità di 2279 cm3; il nuovo motore risulta “quadro” come quello della 1800, caratteristica a tutto vantaggio dell’elasticità di marcia.
L’adozione di un carburatore a doppio corpo con apertura differenziata delle farfalle e nuovi collettori di aspirazione e scarico elevano la potenza dagli iniziali 95 CV della 2100 a ben 105 CV.

I prezzi di listino, che nel 1961 sono di 1.650.000 Lire per la 2300 berlina e di 1.850.000 Lire per la Familiare, esorbitanti in riferimento all’epoca, rendono la Fiat 2300 l’auto dei manager, dei direttori d’azienda, degli attori e di tutte quelle persone molto facoltose che possono permettersi il lusso di possedere un simile gioiello.
Non a caso, proprio Gianni Agnelli in quel periodo utilizza una 2300 Familiare per trasportare le attrezzature necessarie a cimentarsi sui campi da golf.
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Al salone di Torino del 1960, presso lo stand Fiat, viene esposto un interessante prototipo di coupé realizzato proprio sulla base della 2300. Alla fine del 1961 quel prototipo incontra la strada della produzione in serie e nasce così la 2300 Coupé, versione sportiva ma allo stesso tempo molto raffinata derivata dalla berlina e dotata di un’elegante carrozzeria disegnata da Ghia.
fiat_2300-s_coupe_61-62_1La nuova coupè Fiat di categoria superiore viene offerta in due versioni: 2300 Coupé, dotata della stessa meccanica della berlina, e 2300 Coupé S, equipaggiata sempre con lo stesso motore ma in versione vitaminizzata, che grazie all’alimentazione mediante due carburatori a doppio corpo, raggiunge infatti la ragguardevole potenza di 136 CV.
La diffusione di questa coupé negli anni Sessanta è notevole, tanto che oggi la 2300 Coupé è considerata una vera e propria icona di quel felice periodo storico.
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Ciò è dovuto in parte anche al suo coinvolgimento nel mondo cinematografico.
L’apparizione cinematografica senz’altro più celebre nell’immaginario collettivo è quella nel lungometraggio “Il Sorpasso” di Dino Risi, nella cui scena finale si vede impegnata una Lancia Aurelia B24 Spider nel tentativo di sorpassare proprio una 2300 Coupé, vettura che tra l’altro risulta essere di proprietà del produttore del film, Mario Cecchi Gori.
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Completa la nuova gamma la rinnovata versione di rappresentanza, la 2300 Berlina Speciale (offerta al prezzo di 2.050.000 Lire), che va a sostituire la precedente 2100 Berlina Speciale e che mostra ora un nuovo frontale ridisegnato ed un differente andamento dei profili sulle fiancate; la coda è stata allungata di 8 cm per aumentare lo slancio del corpo vettura.
La dotazione di serie comprende la selleria in panno, i sedili anteriori a poltroncine singole, offerti con sovrapprezzo anche sulla 2300 berlina normale, e lo sbrinatore del lunotto. A richiesta sono disponibili gli alzacristalli elettrici e gli interni in pelle, mentre la meccanica è la stessa delle altre 2300.
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Al salone di Ginevra del ’63 viene presentata la 2300 Lusso, versione ancora più curata e rifinita che dapprima affianca e poi sostituisce definitivamente la 2300 normale. La nuova nata, disponibile naturalmente anche nella versione Familiare, offre il massimo in termini di finiture, materiali e dotazioni di serie. La carrozzeria mostra una coda ristilizzata, con il cofano del bagagliaio leggermente più squadrato e i fanali più grandi.
Fiat-2300-Lusso-1965-retro-3-4Gli interni vengono impreziositi da rivestimenti in tessuto pregiato e, come optional, per la prima volta in assoluto è disponibile un sofisticato impianto di condizionamento dell’aria con deumidificatore-refrigeratore posto nel bagagliaio, offerto al prezzo di circa 250.000 Lire; è inoltre finalmente disponibile il servosterzo, per il quale occorre però sborsare un supplemento di 95.000 Lire.
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Sempre nel 1963 esce di listino la 2300 Berlina Speciale e la gamma della coupé viene ridotta alla sola 2300 S da 136 CV. La gamma 2300, così rinnovata e completata, rimane in produzione fino alla fine del 1968, quando ormai i tempi sono maturi per lanciare sul mercato una nuova ammiraglia, la 130: ma questa è un’altra storia…
Le 2300 berlina e coupé rappresentano per la Fiat la massima espressione della sua espansione industriale e allo stesso tempo una conferma della formidabile ripresa economica dell’Italia dopo la Seconda Guerra Mondiale.

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Classe 1980, sono nato e cresciuto a Cavallermaggiore (CN). Sono appassionato di automobili storiche e motori in genere, nonchè di musica e cinema anni '70 e '80.