VinodiStile
Alla scoperta dell’Azienda Vitivinicola F.lli Braghieri
Vi ho già raccontato, in un post precedente, come lo staff di VdS ha trascorso domenica 28 settembre scorso; in realtà c’è un capitolo, di quella giornata, di cui non vi ho ancora parlato: la visita presso l’Azienda Vitivinicola F.lli Braghieri.
In realtà il programma di quella Domenica fu deciso qualche giorno prima in seguito all’invito, arrivatoci dai ragazzi di Omnia Eventi, di partecipare al Valtidone Wine Fest. Forse qualcuno potrebbe chiedersi: cosa c’è di meglio che trascorrere una “pigra” domenica di relax e riposo dagli impegni della settimana? Non so voi, ma io non riuscirei a rilassarmi standomene in casa tutto il giorno; probabilmente mi annoierei. Preferisco di gran lunga uscire e fare un giro, specie se si tratta di una bella giornata di sole com’è stata quella di domenica.
I ragazzzi di Omnia Eventi sono stati davvero ospitali: ci hanno riservato il posto auto e, dato il numero di persone che hanno partecipato al Valtidone Wine Fest, vi assicuro che non dover avere il pensiero del “dove parcheggio” è un gran lusso! Dopo pranzo, abbiamo visitato l’Azienda Vitivinicola F.lli Braghieri. Siamo subito saliti in macchina per percorrere i pochi chilometri che separano Pianello da Casturzano, dove l’azienda ha sede. Noi di VdS ci siamo divisi in due gruppi: un gruppo, tra cui io, a bordo della Lancia Delta 1300 LX mentre l’altro a bordo della Peugeot 205 edizione Roland Garros. Le Funky Mamas, invece, a bordo di un Gran Cherokee d’epoca colore blue captain.
Forse, vi chiederete: perchè soffermarsi a parlare di quali auto abbiamo usato? Noi di VdS siamo convinti che le auto d’epoca vadano, tenute con cura, ma vissute; e quale occasione migliore per farlo, se non durante una bella scampagnata, come nel caso specifico, nel cuore della Valtidone?
Durante il tragitto, seppur breve, abbiamo ammirato le splendide colline della Valtidone e i filari delle vigne che ci venivano in contro man mano che ci avvicinavamo all’azienda vitivinicola. Appena arrivati ci ha accolto uno dei due fratelli proprietari: Francesco Braghieri.
La visita dell’Azienda Vitivinivola è stata illuminante: da un lato abbiamo avuto modo “ripassare” – concedetemi il termine – in che modo si arriva dall’acino d’uva alla bottiglia, dall’altro ho scoperto l’esistenza di alcuni macchinari e di alcune fasi del processo di vinificazione che, ammetto, non conoscevo. Voi? Siete sicuri di conoscerli tutti?
Mi correggo: la nostra non è stata una semplice e asettica visita; direi piuttosto una piacevole chiaccherata tra appassionati di vino; come tutti sanno il vino è anche cultura, perciò c’è sempre qualcosa di nuovo da imparare. E’ patrimonio da difendere: l’aroma del vino dipende anche dal terreno in cui viene “coltivato” quindi sarebbe opportuno preservare un pò di più l’ambiente per non rischiare di perdere terreni e aromi insostituibili.
Francesco ha “fatto da Cicerone” raccontandoci di come gestisca l’azienda di famiglia assieme al fratello e di come, sebbene il lavoro sia tanto – l’azienda si estende su un territorio di 15 ettari che produce 15 differenti tipi di vino – la passione li aiuti a dedicarsi alla loro attività, facendo loro, quasi, dimenticare la fatica.
Come ci ha ricordato Francesco attraverso le sue parole, la passione è una componente fondamentale e se ad essa si accompagnano duro lavoro e competenza non si può che ottenere un buon vino. Non a caso uno dei vini prodotti in questa azienda, un Pinot nero per l’esattezza, tramite un cliente è arrivato ad un concorso internazionale, in Polonia, ottenendo il 3°posto; davvero un buon risultato.
Vorrei, infine, condividere con voi un aneddoto che Francesco ci ha raccontato e che secondo me ben esemplifica la passione con cui lui e il fratello lavorano. Orturugo Spritz: se pensate che sia un errore di scrittura vi sbagliate. E’ un esperimento riuscito la cui storia inizia due anni fa…
Due anni fa, appunto, alcuni amici ci dissero che avevamo un buon ortrugo e ci chiesero se avessimo mai considerato l’idea di produrre un ortrugo da aperitivo. Da li partì l’idea: prendemmo l’ortrugo che notoriamente non è vino da aperitivo e lo spumantizzammo per renderlo adatto. Mio fratello chiese ad un amico, che lavora al Corriere della Sera, di disegnare l’etichetta, che in seguito venne brevettata. Un altro nostro amico, direttore commerciale presso un’ azienda che produce vetri speciali, ci ha fornito la bottiglia: la cui forma non esiste in commercio. Il fatto curioso di questo progetto è che ci è costato più in cene per accordarci sui dettagli del progetto che in costi, effettivi, di realizzazione!
Come pensate si sia conclusa la nostra visita alla cantina? Con l’assaggio di alcuni vini, tra cui l’Ortrugo Spritz! Sia che siate nei paraggio o no vi consigliamo di fare un “salto” presso questa azienda vitivinicola…vedrete che non ve ne pentirete. Parola di VdS!