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Cultura e Motori 2014: la leggenda di Lancia nelle parole dei protagonisti

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Anche quest’anno, più precisamente dal 9 all’11 maggio scorso, il Politecnico di Milano sede di Piacenza ha ospitato l’iniziativa Cultura e Motori 2014. L’evento, giunto alla sua 12esima edizione, viene ogni anno dedicato ad un importante marchio automobilistico e per  il 2014 è stato scelto Lancia.

La scelta della location prosegue il binomio auto d’epoca e giovani già presente nel ciclo di eventi targati CPAE, prima con la collaborazione con il Liceo Artistico Cassinari, e questa volta con questa “invasione” di Lancia nel cuore della cultura tecnica piacentina, la sede distaccata del Polimi nel pieno del nostro centro storico.

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La kermesse è stata breve, ma intensa, infatti nelle giornate di venerdi e sabato è stato possibile ammirare, dalle 9 alle 18, una splendida esposizione di vetture della Collezione Lancia, tra cui una Lancia Barchetta D25, una Lancia Lambda, una Lancia Fulvia HF e una Lancia B20 (di queste ultime 3 vi avevamo già raccontato nel post Art is not an option – Lancia sponsored by CPAE) oltre a motori leggendari ed uno scenografico gruppo motore/trasmissione della Delta Integrale che ipnotizzava molti curiosi.

In abbinata, si sono svolte due interessanti conferenze.Venerdì si è parlato di storia delle innovazioni, di cui Lancia è stata, indubbiamente, protagonista, come abbiamo avuto modo di apprendere dalle parole dei relatori intervenuti (Lorenzo Boscarelli, Lorenzo Morello, Giovanni e Luigi de Virgilio e Sergio Limone).

Più che di una conferenza, sabato, si è trattato di una chiacchierata, magistralmente moderata da Gaetano de Rosa (giornalista di Quattroruote), con i tecnici, i piloti, i meccanici e i preparatori dei trionfi Lancia. Infatti sono  intervenuti i relatori Gianni Tonti (uno dei due direttori del Reparto Corse Lancia), Emanuele Sanfront (co-pilota di rally e giornalista capo redattore della rivista Quattroruote), Sergio Limone (ingegnere che fu responsabile del progetto della Lancia 037), Beppe Gabbiani (pilota automobilistico italiano che ha gareggiato anche in Formula 1, del quale sentirete ancora parlare su VdS) e Bruno Cena, i quali ci hanno raccontato, in presa diretta, delle loro esperienze nell’affascinante mondo dell’automobilismo.

Tra i vari aneddoti che ci hanno affascinati è stato interessante apprendere dai relatori che le auto da loro più amate sono: Aurelia B20 definita “linea pura”, 037, la Delta S4 per ciò che rappresenta come sfida tecnica di unire tutto il meglio degli anni 80 (Turbo, Volumetrico e 4WD) e la Barchetta “perchè in pista era velocissima, come una formula con le ruote coperte”.  Densa di retroscena la genesi del progetto 037, dai tempi molto contenuti “dal foglio bianco alle 220 vetture c’erano voluti solo 27 mesi”, e con cui i progettisti Lancia e Abarth hanno dovuto imbastire un modello che doveva essere vincente, ma che non avrebbero mai potuto preventivare diventare leggenda, soprattutto essendo tra le prime gruppo B ad affrontare l’omologazione e dovendosi poi scontrare con la Audi Quattro.
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Un’altra piccola curiosità è legata alle dinamiche industriali interne all’allora Gruppo Fiat (oggi FCA, ndr.). Molti sanno che la Lancia (Beta) Montecarlo sarebbe dovuto essere un modello Fiat ed avrebbe dovuto chiamarsi x 1/20, ma non tutti sanno che la stessa maternità incerta aveva caratterizzato la 037. Tra le potenziali donatrici della belva del reparto corse di Chivasso ci furono Ritmo/Delta/Montecarlo: si scelse di delegare la Ritmo al Gruppo A perchè nei rally Lancia aveva più storia ed era in categoria premium rispetto a Fiat.
Al termine della conferenza è stato possibile acquistare il libro di Emanuele Sanfront (di cui avevamo già parlato qui)…con dedica personalizzata! Tuttavia, per conoscere meglio questo mondo ed i suoi protagonisti, vi invitiamo anche ad iscrivervi al gruppo Facebook omonimo Rally ’70 Una storia tante storie  fondato da Sanfront e gestito insieme ad altri appassionati. Per un ulteriore approfondimento, l’altro libro che vi consigliamo è Reparto Corse Lancia, scritto dallo stesso autore a quattro mani con Giovanni Tonti e prefazione di Sandro Munari.

Un plauso va quindi al Club Piacentino Automotoveicoli d’Epoca (CPAE), il Politecnico di Milano (Facoltà di Ingegneria Industriale Centro per lo sviluppo del Polo di Piacenza), il Comune e la Provincia di Piacenza, la Fondazione di Piacenza e Vigevano e l’Associazione Italiana per la Storia dell’Automobile (AISA), che hanno reso possibile una serie di incontri pregevole, che eleva il livello dell’offerta per l’appassionato di motori con approfondimento di grande spessore storico e culturale.

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Un peccato la scarsa partecipazione di pubblico: troppi pochi gli amanti delle quattro ruote presenti nella sala per un appuntamento di tale qualità. Forse una maggiore pubblicità locale avrebbe aiutato, ma ci farebbe piacere vedere anche una gestione ancora più sinergica delle amministrazioni, per sfruttare meglio il potenziale ritorno, anche turistico, delle attività dei club. In ogni caso, riprenderemo sicuramente il discorso altrove e faremo del nostro per far conoscere a sempre più persone queste accattivanti iniziative. Per il momento vi invitiamo a non perdervi il prossimo post nel quale vi racconteremo del raduno Lancia (organizzato nella giornata conclusiva dell’edizione 2014 di Cultura e Motori) cui abbiamo partecipato domenica 11 maggio. Stay tuned

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Classe 1988 (inguaribile ottimista), nato a Piacenza, diplomato al liceo linguistico, laureando in scienze internazionali e diplomatiche presso l'università di Bologna. Follemente innamorato, da sempre, di cinema e letteratura poiché, oltre a essere ottimi mezzi di comunicazione sono al tempo stesso anche insostituibili fonti di apprendimento e intrattenimento, che consentono di vivere molteplici vite nell'arco di una sola. Sogno nel cassetto: apportare un contributo rilevante al mondo; e badate...non lo dico tanto per dire; lo dimostra il fatto che non sia in lizza per nessun concorso e che nemmeno abbia intenzione di candidarmi.