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Tucker ’48: l’auto del futuro.
Immagino che gli appassionati di automobilismo d’epoca abbiano subito riconosciuto l’auto sopraraffigurata…si tratta, infatti della famosa Tucker ’48, un’auto che è entrata nella storia dell’automobilismo, americano e non. Per coloro che non lo sapessero, la Tucker ’48 venne progettata nel 1947 da Preston Tucker (un geniale ingegnere e imprenditore statunitense), ma la produzione di quest’auto prese il via, a Chicago, l’anno successivo. Inizialmente quest’automobile fu chiamata Tucker Torpedo, ma quel nome fu presto modificato in Tucker ’48. (Preston Tucker, infatti, non voleva ricordare alla gente gli orrori della Seconda Guerra Mondiale, terminata da pochi anni).
Al termine della Seconda Guerra Mondiale il governo degli Stati Uniti vendette all’asta le fabbriche dismesse della produzione bellica; Tucker colse al volo l’occasione: rilevò uno stabilimento che era servito alla produzione di motori per aerei militari e fondò la Tucker Corporation, la quale gli permise di entrare nel mercato dell’automobile.
Il tratto distintivo della Tucker ’48 è il terzo faro frontale centrale, detto “occhio del ciclope”. Questo faro può essere orientato dal guidatore, allo scopo di illuminare la strada durante una curva. Esso era inoltre dotato di un sistema di copertura, poiché a quel tempo, in alcuni degli stati americani, vigevano leggi che non permettevano alle auto di avere più di due fari frontali.
La Tucker ’48 disponeva, inoltre, di:
- una robusta carrozzeria esterna
- un parabrezza realizzato con un vetro infrangibile che in caso di forti urti era progettato per eiettarsi senza produrre scheggie che potessero ferire gli occupanti del veicolo
- uno sterzo con piantone che in caso di incidente si bloccava allo scopo di evitare il ferimento del conducente
- cinture di sicurezza
- un freno a mano dotato di chiave supplementare che aveva lo scopo di prevenire un eventuale furto dell’auto
- una plancia con tutti i comandi raccolti intorno al volante
- portiere che si aprivano fino al tetto per facilitare ingresso e uscita ( soluzione ripresa solo molto più tardi da altri costruttori)
- sospensioni indipendenti che conferivano un buon controllo di guida e stabilità anche alle alte velocità (si stima che la Tucker ’48 potesse raggiungere una velocità massima di 120 miglia orarie, 193km/h circa, straordinaria per una berlina dell’epoca).
Nonostante tutte queste caratteristiche tecniche rivoluzionarie, che valsero alla Tucker ’48 l’appellativo di “auto del futuro”, essa non ebbe successo; vennero prodotti solo 51 esemplari, prima del fallimento della Tucker Corporation. Il fallimento di quest’auto, pare, sia da ricondurre a due cause principali: innanzitutto l’ostracismo delle altre case automobilistiche, le quali non avevano alcuna intenzione di lanciarsi in una folle rincorsa alla Tucker, ma anche il progetto stesso che parve troppo ambizioso e forse eccessivo, in un periodo particolare quale quello del secondo dopoguerra.
A questo punto vi chiederete: che fine hanno fatto gli esemplari di Tucker ’48 prodotti?
Delle 51 vetture completate ben 47 sono sopravvissute, compreso il primo prototipo, attualmente conservato presso lo Swigart Antique Auto Museum in Pennsylvania. Il primo prototipo è noto con il nome “Tin Goose”, considerato la vettura “numero zero”, mentre le altre hanno una numerazione di serie che va dal n° 1001 al 1051; di conseguenza è più corretto parlare di cinquanta Tucker ’48, più la Tin Goose, la quale fu acquistata non finita e venne completata solo negli anni ’80.
La valutazione di queste rarissime auto è in costante crescita: i vari esemplari furono venduti o messi all’asta varie volte, passando da un proprietario all’altro per alcune centinaia di migliaia di dollari; tuttavia il “record di prezzo” appartiene alla vettura con il numero di serie 1038, la quale, nel 2008, venne battuta all’asta con una stima iniziale tra 500.000 e 600.000 dollari, ma venne aggiudicata alla cifra record di oltre un milione di dollari. Attualmente, la maggior parte delle 47 vetture sopravvissute sono conservate in musei, mentre un numero ridotto è di prorpietà di privati.
Nel 1997, Rob Ida Automotive iniziò a lavorare a una replica della Tucker ’48. Il risultato di questo lavoro culminò, nel 2001, con la presentazione della New Tucker ’48. Ida ha costruito 3 auto.
Ma chi era Preston Tucker? Eco alcune informazioni, in pillole, che permettono di conoscere il creatore della Tucker ’48.
Preston Thomas Tucker nacque il 21 settembre 1903 in Michigan. Tucker perse il padre quando era ancora molto giovane (aveva solo 2 anni) così venne cresciuto dalla madre che faceva l’insegnante. La passione per le automobili era già radicata in lui fin da giovane; non a caso imparò a guidare già a 11 anni, mentre a 16 anni iniziò a comprare auto da riparare e ristrutturare per poi rivenderle.
A 19 anni entrò in polizia, contro il parere della madre, spinto dalla curiosità di guidare auto e motociclette della polizia, in quanto capaci di performance maggiori rispetto alle normali automobili e motociclette. Nel 1923 Tucker si sposò e assieme alla moglie gestì, per un breve periodo, una stazione di rifornimento, oltre a lavorare per la Ford. Lavorò anche come rivenditore di automobili presso numerose compagnie. La passione di Tucker per il mondo delle corse automobilistiche lo portò ad Indianapolis, dove ebbe occasione di lavorare come ingegnere di auto da corsa, collaborando con importanti personalità del mondo automobilistico (Harry Miller, i fratelli Chevrolet e altri). Ebbe occasione di lavorare anche come ingegnere militare nello sviluppo di veicoli militari, tra i quali il carroarmato soprannominato “Tucker Tiger”.
Ritornò a lavorare nel mondo dell’automobilismo quando fondò la Tucker Corporation. La U.S Securities and Exchange Commission avviò un’inchiesta che portò al fallimento della Tucker Corporation, nel 1950, sebbene Tucker fosse stato giudicato innocente in merito all’acusa di frode a lui ascritta. Preston Tucker morì nel dicembre 1956.
Infine vi consigliamo di vedere il film “Tucker:The Man and His Dream”; pellicola biografica (diretta da Francis Ford Coppola) che racconta la storia di Preston Tucker e il suo tentativo di produrre e commercializzare la Tucker ’48.