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Monza Rally Show 2013 – trionfa la passione
Questa domenica, lo staff di VitadiStile era presente al Monza Rally Show, nella giornata delle finali e premiazioni…culmine di una gara, che già si situa a chiusura del calendario annuale del motorsport.
E’ stata anche l’occasione per incontrare Sonia, new entry della squadra, di cui avrete letto il primo articolo sabato (ve lo siete persi? potete rimediare andando qui): per questo vi offriremo i due diversi punti di vista nello stesso articolo. Proprio grazie a lei ed ai suoi contatti con il Dott. Alfredo Grandi (Direttore Comunicazione ed Immagine dell’autodromo ndr.), che ringraziamo, abbiamo potuto seguire lo svolgersi del Masters Show da una posizione privilegiata: la tribuna CSAI.
Gli anni precedenti ero sempre andato il sabato, godendo così dell’orario prolungato del programma, che permette di veder correre le vetture fino all’imbrunire, con i fari delle auto e del circuito (molto vintage per giunta – loro stessi riportano all’epoca in cui qui correvano le leggende) accesi. Quest’anno invece abbiamo deciso di venire domenica, e cambiando gli orari del programma, ci siamo goduti di più le ore centrali.
Prima di raccontare com’è andata, mi sembra doveroso spendere qualche parola sull’evoluzione della manifestazione.
La prima edizione del Rally di Monza risale al 1978, quando gli organizzatori dell’Autodromo decisero di aprire le porte del mitico circuito anche alle vetture da rally. Il Rally di Monza nasce quindi con un’immagine di gara ibrida, anche se in realtà le primissime edizioni si avvicinavano parecchio ad un vero e proprio rally, con prove speciali disputate su percorsi sterrati ricavati nelle aree interne dell’Autodromo.
In seguito si rese necessario gareggiare esclusivamente sul percorso asfaltato del circuito stradale così, grazie alla sua nuova ed originale configurazione, il Rally di Monza ha annoverato tra i suoi protagonisti non solo i più importanti Campioni del rallysmo mondiale, ma anche piloti di Formula Uno e di motociclismo!
In questi ultimi anni la manifestazione si è via via trasformata da semplice gara di rally in un grande evento mediatico ed ha assunto la denominazione di Monza Rally Show.
alcune locandine tratte dall’archivio dell’organizzazione
In questi 30 anni di attività, il Monza Rally Show ha avuto fra i partecipanti una nutrita rosa di piloti di assoluto valore nel panorama del motorsport internazionale tra i quali citiamo i più rappresentativi: Alessandro Zanardi, Colin Mcrae, Dani Sordo, Dindo Capello, Giancarlo Fisichella, Ivan Capelli, Jean Alesì, Loris Capirossi, Marku Alen, Markus Gronholm, Michele Alboreto, Miki Biasion, Valentino Rossi, Sebastien Loeb e tantissimi altri piloti di primaria importanza nel panorama nazionale spesso affiancati da importanti personaggi dello spettacolo.
Campioni e spettacolo: questo il mix di ingredienti che ha permesso al Monza Rally Show di diventare un appuntamento classico nel panorama motoristico italiano.
Per quest’anno, in cui mancherà il Motor Show di Bologna (andate qui per conoscere l’iniziativa che potrebbe sostituirlo), ed il relativo Trofeo Bettega – che veicolava molti appassionati e grandi piloti – i saluti di fine stagione si sono fatti proprio a Monza. L’apprezzamento del pubblico è sempre evidente per queste manifestazioni che assecondano molto il gusto di spettacolarità del pubblico, non sempre appagato dalle gare valevoli per i rispettivi campionati.
Come il Bettega, anche il Monza Rally, ha nella sua giornata finale un programma molto divertente, che riesce a catturare l’attenzione di un pubblico ulteriore a quello dei petrolhead. Lo si capisce, oltre che dal folto pubblico che contraddistingue questi eventi, anche dalla massiccia partecipazione delle aziende che vengono per farsi promozione, sponsorizzando organizzazione e vetture.
Si riconferma, quindi, un format di sicuro successo, che sarebbe auspicabile allargare a molti altri circuiti anche meno noti, per avvicinare la popolazione agli sport motoristici, e riacquistarne la simpatia che negli anni si è persa, strozzata da regolamenti e gare sempre più monotone (si pensi alla F1 degli ultimi anni). In queste occasioni torna in mente lo spirito che pervadeva intere città nei giorni delle varie Mille Miglia, Giri d’Italia, ed i vari rally.
Competizioni che puntavano anche e soprattutto a divertire, per distrarre le persone comuni dai loro problemi, per qualche ora; nobilitando con coraggio, abilità, sfida della fisica tutto il comparto auto/moto, quando la competizione aiutava – come diceva Enzo Ferrari – a vendere. Gradualmente si è sostituita ad essa, una visione dell’auto come elettrodomestico, non emozionale, e se ne vedono i risultati anche come seguito degli appassionati…non solo delle gare…ma anche delle vendite: si pensi alle moto, dove il mancato cambio generazionale è vistoso.
Senza dubbio un evento da non perdere anche il prossimo anno, in attesa di capire se il Milano Auto Show, seguendo le orme del Bettega, organizzerà anch’esso un analogo trofeo interno alla Fiera, a meno di un mese di distanza dal Monza Rally Show. In ogni caso lo staff di VitadiStile non mancherà nemmeno l’anno prossimo!
Il punto di vista di Sonia
Il duello più atteso di fine weekend è il Masters Show: gara ad eliminazione tra due piloti che si battono lungo un percorso disegnato sul rettilineo principale dell’autodromo. Non sono mancati piloti celebri. Valentino Rossi si ripresenta dopo la vittoria dell’anno scorso al volante della sua Ford Fiesta n. 46, questa volta guadagnando il secondo posto in classifica. Lo spagnolo Dani Sordo, lo supera con poco più di dieci secondi di vantaggio, piazzandosi indiscusso sul gradino più alto del podio! Al terzo posto si posiziona, invece, Dindo Capello.
Tre giornate avvincenti in cui la passione per l’alta velocità ha regnato sovrana. Noi di Vita di Stile non potevamo certo mancare all’appello. Proprio passeggiando all’interno del paddock, ci siamo resi conto che quest’anno si respirava un’aria tutta nuova. Rombo di motori, ruote sgommanti e profumo di carburante brulicavano nell’aria, in un mix unico con il lifestyle. Per la prima volta, infatti, sono state presentate auto storiche.
Un vero e proprio tuffo nel passato ed una gioia indescrivibile per gli “addetti ai lavori”. Fiat 131 Abarth, Porsche 911, Audi Quattro, Ferrari 308 e altri modelli che hanno fatto la storia dei rally negli anni ’70 e ’80, hanno (ri)governato con forza la pista dell’autodromo.
A nostro parere, si riconferma il desiderio di voler lasciare sempre più spazio a quelle vetture che hanno fatto la storia. Forse, un modo per dar loro nuova voce e per avvicinarle al grande pubblico. Di sicuro, agli occhi degli adulti hanno rappresentato un veicolo diretto per respirare un po’ di aria del passato. Una sorta di macchina sì, ma del tempo questa volta, capace di far rivivere i momenti di una giovinezza orma perduta. Desiderio puro di ricordare e di poter rivivere.
Negli occhi dei più piccini, si poteva invece scorgere quella curiosità inconsapevole di ripescare, da un passato sconosciuto, nuovi miti. Auto che ai loro occhi potrebbero sembrare così “fuori moda”, con quelle linee così dure rispetto alla dinamicità di stile, tipica dei veicoli più recenti. Motori che hanno gettato le basi per le auto di oggi. Auto che hanno fatto sognare gli appassionati e che continuano a far sognare, anche, grazie ad un weekend come quello che Monza ci ha offerto! Giorni di incontri tra generazioni differenti, di presente e passato che si uniscono, in cui esiste e viene celebrata una sola, grande, vincitrice: la passione sfrenata per l’alta velocità!
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